Polizza assicurativa obbligatoria per le aziende contro le calamità naturali: Come comportarsi

27/Feb/2024 | I nostri Prodotti

Le imprese di tutte le dimensioni stanno affrontando una nuova realtà normativa con l’introduzione dell’obbligo assicurativo contro i fenomeni catastrofali. Questa misura, che coinvolge ogni settore, esclude solo le aziende agricole dotate di un Fondo mutualistico nazionale e quelle con immobili gravati da abuso edilizio.

Da quando sarà obbligatoria la polizza contro le calamità?

Le imprese avranno tempo fino al 31 dicembre 2024 per stipulare una polizza assicurativa contro le calamità naturali. L’obbligo è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2024 in risposta alle crescenti preoccupazioni per i rischi derivanti dal cambiamento climatico e dal surriscaldamento globale.

Che norma ha introdotto l’obbligatorietà della polizza contro le calamità naturali?

L’obbligo è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 197 del 29 dicembre 2023).
La legge ha inoltre previsto la creazione di un Fondo di garanzia per le calamità naturali, alimentato da un contributo annuale versato dalle imprese. Il Fondo servirà a coprire i danni causati da eventi calamitosi alle aziende che si sono regolarmente assicurate.

Che sanzioni ci saranno per chi non si assicura?

Le aziende che non si assicurano contro le calamità naturali entro il 31 dicembre 2024 saranno soggette a diverse sanzioni, tra cui:

  • Esclusione da contributi e sovvenzioni:Le aziende inadempienti non potranno accedere a contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche quelle previste in caso di eventi calamitosi.
  • Interdizione da appalti pubblici:Le aziende che non si assicurano non potranno partecipare a gare d’appalto pubbliche.
  • Multa:Le aziende che non si assicurano possono essere multate da 200mila a 1 milione di euro.

Quali saranno i beni da coprire con la polizza contro le calamità naturali e chi deve assicurarsi?

Tutte le aziende, a parte le agricole con un Fondo mutualistico nazionale e quelle con immobili abusivi, devono stipulare una polizza contro le calamità naturali entro il 31 dicembre 2024.
Questa polizza le tutela dai danni causati da eventi come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni.

I beni coperti sono:

  • Terreni e fabbricati
  • Impianti e macchinari
  • Attrezzature industriali e commerciali

Gli attivi circolanti, come il magazzino, non sono inclusi. In caso di dubbi, è consigliabile contattare un consulente assicurativo.

Ecco alcuni esempi di come la polizza può aiutarti:

  • Se un terremoto danneggia il tuo stabilimento, la polizza coprirà i costi di riparazione o ricostruzione.
  • Se un’alluvione inonda il tuo magazzino, la polizza ti risarcirà per i beni danneggiati.
  • Se una frana distrugge la tua attrezzatura, la polizza ti aiuterà a sostituirla.

Per salvaguardare la tenuta finanziaria del sistema, SACE può fungere da riassicuratore, contribuendo fino al 50% degli indennizzi e a 5 miliardi annui nel triennio 2024-2026.

Il Profilo del Decreto MEF e MIMIT

Il prossimo decreto MEF e MIMIT detterà le modalità attuative, dettagliando criteri e caratteristiche delle coperture. Questo include l’equilibrio tra assunzione del rischio e capienza per i diversi player, regole risarcitorie e un tariffario di polizze adatto alle varie strutture da tutelare.

Punti Chiave e Sfide Emergenti

Dall’introduzione dell’obbligo assicurativo contro le calamità naturali emergono tre punti chiave:

  1. Prezzi variabili: Il costo della polizza varia in base alle caratteristiche idrogeologiche dell’area in cui si trova l’azienda. Questo potrebbe penalizzare le imprese situate in zone a rischio elevato.
  2. Mancanza di incentivi al pooling: Al momento, non sono previsti incentivi per la collaborazione tra compagnie assicurative. Questo potrebbe sfavorire le piccole compagnie, che potrebbero avere difficoltà ad affrontare autonomamente il rischio.
  3. Tempi di applicazione stretti: Le aziende hanno poco tempo per adeguarsi alla nuova normativa, il che potrebbe creare difficoltà, soprattutto per le piccole e medie imprese.

Le aziende che non si adeguano entro la scadenza rischiano sanzioni severe. È quindi fondamentale che si attivino per tempo per stipulare la polizza e valutare le diverse opzioni disponibili sul mercato.

Esposizione Potenziale delle Compagnie

Il Cerved ha calcolato un’esposizione potenziale delle compagnie di 1.701 miliardi di euro, evidenziando l’impatto rivoluzionario della legge sul mercato. Tuttavia, le sfide sono significative, specialmente per le PMI e le microimprese, dove solo una piccola percentuale è attualmente coperta per rischi naturali e climatici.

La Strada Verso un Sistema Equo e Condiviso

L’obbligo assicurativo contro le calamità naturali per le aziende rappresenta un passo importante nella gestione dei rischi, ma apre anche a diverse sfide e opportunità.

Da un lato, la necessità di infrastrutture per il controllo e il monitoraggio dei rischi è evidente, insieme alla manutenzione delle aree urbane e rurali. La prevenzione è attualmente carente, e la strada verso un sistema amministrativo, peritale e risarcitorio equo e condiviso appare ancora in salita.
Dall’altro lato, l’obbligo assicurativo può spingere le aziende a migliorare la propria gestione dei rischi, adottando misure per mitigarli e aumentare la propria resilienza.
Affrontare l’obbligo richiede una comprensione approfondita delle nuove normative e una strategia aziendale ben definita. È tempo di agire e adattarsi a questa nuova era di gestione dei rischi.

Esempio di cronaca:

L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel 2014 ha causato danni ingenti per oltre 14 miliardi di euro, devastando abitazioni, infrastrutture e attività produttive. Molte aziende si sono trovate in ginocchio, con la necessità di riparare i danni subiti e di ripristinare la propria attività.

L’alluvione del 2014 ha evidenziato l’importanza di una adeguata protezione contro i rischi naturali. L’obbligo assicurativo introdotto dal governo rappresenta un passo importante in questa direzione, aiutando le aziende a tutelarsi da eventi che possono avere un impatto devastante sulla loro attività.

Altri esempi di eventi calamitosi in Italia negli ultimi anni:

  • Terremoto del Centro Italia del 2016 (29 miliardi di euro di danni)
  • Alluvione di Genova del 2014 (1 miliardo di euro di danni)
  • Tromba d’aria in Sardegna del 2018 (100 milioni di euro di danni)

Questi eventi dimostrano la frequenza e l’intensità crescente dei fenomeni climatici estremi in Italia. L’obbligo assicurativo contro le calamità naturali rappresenta quindi uno strumento di fondamentale importanza per la protezione delle aziende e del tessuto economico del Paese.

Le aziende che si adopereranno per adempiere alla normativa in modo tempestivo e consapevole saranno quelle che meglio si adatteranno a questa nuova era di gestione dei rischi.

 

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